venerdì 22 giugno 2007

Degli addii senza ritorno



Anche il più orrendo fetore,il lezzo peggiore,l'afrore più nero e mortale si sa che nel giro di ore si riesce a scordare. Si arriva persino a pensare che forse è sembrato... l'odore è passato,semmai qualche odore c'è stato. Ma intanto l'olezzo ti intride,pian piano ti uccide e chi l'ha prodotto sorride.
Così io mi tengo lontano,respiro più piano tenendo una mano sul viso e cercando di muovermi molto,di andarmene spesso,ma al ritorno l'odore è lo stesso. Lo sento anche adesso ma voglio sentirlo. Per essere certo di quello che urlo e combatto con tutte le armi: il rischio di abituarmi!
In quest'aria c'è di tutto tranne che l'amore,e non è che la volessi limpida... Però mi basterebbe che avesse almeno un buon odore.
Se nemmeno questo vento ce la fa a cancellare tutto e liberarci l'anima,basterebbe avere la possibilità di respirare molto,molto più in profondità.
Così io mi tengo lontano,respiro più piano tenendo la mano sul viso e cercando di muovermi molto,di andarmene spesso;ma al ritorno l'odore è lo stesso.

Nessun commento: