giovedì 30 ottobre 2008

Il viandante

Questa è la storia di un viandante,potrebbe essere la storia di tutti i viandanti,di tutti noi,di me.


Il viandante camminava da molto tempo in mezzo alle campagne,camminava su strade sterrate evitando pozzanghere,camminava su strade sterrate in mezzo ai campi. Aveva sete da un po' di tempo;di lontano vide la figura di un uomo vicino ad una casa e pensò che avrebbe potuto dissetarsi. Non accelerò il passo,ne lo rallentò. Si limitò a vedere come questo si facesse sempre più chiaro,distinto.

Anche l'uomo vicino alla casa vide il viandante di lontano e fu contento,viveva solo in quella casa e avrebbe avuto molto piacere nel poter parlare con qualcuno.

Mano a mano che il viandante si avvicinava l'uomo iniziò a pensare che forse quel viandante era in cammino per qualcosa di importante,che avrebbe avuto tante cose migliori da fare invece che fermarsi a parlare con lui,forse avrebbe perduto qualche importante occasione si fosse fermato. Il viandante era ormai vicino,tanto che riusciva quasi a distinguere il viso. L'uomo decise di rientrare in casa per non farlo tardare.

Il viandante,un poco deluso,continuò a camminare;e passando davanti alla casa vide quell'uomo che lo osservava dietro i vetri di una finestra e continuò il suo cammino.

Camminò tutto il giorno,vide bei panorami e molti graziosi animali,ma la sua sete aumentava sempre di più. Si sentiva solo,tanto solo da vedersi piccolo.

Era ormai l'imbrunire quando vide,dietro una curva,una bella casa con molti fiori nel giardino e tutte le luci accese. Su di un balcone un uomo guardava nella sua direzione.

Quest'uomo che viveva solo da anni si sentì subito seccato dalla presenza dell'intruso,lui che stava così bene da solo,che aveva le sue cose da fare e che mai aveva sentito la nostalgia della città avrebbe in quel caso dovuto rispondere al saluto del viandante,e se questi volesse parlare anche intrattenere una conversazione. Lui che aveva così tante cose da fare.

Quell'uomo aveva un piccolo segreto;anni prima si era accorto,camminando in una notte buia,che qualcuno lo seguiva. Quando lui si fermava anche l'altro si fermava. Quando ripartiva anche l'altro non tardava a ripartire. In principio ne fu spaventato,ma vedendo che non succedeva niente di brutto e che non riusciva mai a vederlo decise che sarebbe stato stupido dannarsi. Passò qualche tempo e iniziò a riconoscerlo come un amico fidato,e poco tempo dopo decise di trasferirsi in questa casa isolata per poter rimanere con il suo fedele amico.

Fu proprio in questa casa che per la prima volta si mostrò a lui. L'uomo del balcone gli disse: è ormai molto che ti sento vicino,ma ancora non conosco il tuo nome... E l'altro rispose: sono la morte,ti seguo da tutta la vita. Ma non per farti del male,ti seguo perché quando sarai troppo vecchio o stanco o malato sarò li,pronto a non farti cadere. Ti prenderò in braccio e ti porterò nel posto che ti stai preparando con la vita che conduci. Intanto guardo quello che fai e se ti avvicini troppo faccio in modo di spingerti via. È così per tutti gli uomini e le donne che camminano su questa terra.

Da quel giorno l'uomo non si sentì più solo,gli piaceva sapere che ovunque lui fosse c'era anche questo suo nuovo e fedele amico. Anche se non lo vide più.

Vide però la faccia sofferente del viandante.

Prima che rientrasse nella sua casa,il viandante lo salutò con il braccio alzato. Aveva davvero molta sete ed era esausto,ma vide rientrare l'uomo dal balcone a un segreto più in la.

Pensò che questa volta avrebbe bussato alla porta per chiedere da bere,non gliene importava nulla di disturbare,aveva sete!

Appena superò la siepe della casa vide quell'uomo nel giardino fiorito,e chiese se poteva avere dell'acqua.

Fu fatto accomodare e fu dissetato in quel bel giardino,e parlarono dei fiori e delle belle piante che c'erano nell'orto dietro la casa.

Ormai si era fatto buio e l'uomo della casa chiese al viandante di fermarsi per la notte,aveva tanto posto in quella casa... E così fu.

Durante la cena l'uomo parlo della sua esperienza e del suo amico fedele,che mai lo abbandona e che sarà sempre pronto a prenderlo tra le braccia quando sarà troppo stanco o vecchio o malato,e di come sia bello non sentirsi mai soli.

Il mattino seguente il viandante si rimise in cammino dopo aver ringraziato e salutato quell'uomo.

Anche lui,dopo pochi passi si accorse di essere seguito. Seppe subito da chi.

Da quel giorno il viandante non si sentì mai più solo,felice anche lui di avere un amico così fedele.

domenica 5 ottobre 2008

Schivata!


Parla piano,stringimi la mano sto per volare via lontano. Tienimi vicino.

Mentre dormi come un angelo al mio fianco io potrei guardarti ore e ore senza che mi stanco.

Sotto palpebre insonni quando non dormi,oltre certe storie sai che vai ma non sai se torni. Com'è che tu sei qui e non ti sento,com'è che in questa stanza tira vento e io non mi addormento?

Solo proiezioni a grossi pixel nel mio monitor,niente è come al solito. In bocca un gusto amaro come arsenico.

Lo sai che certe volte mi si spegne il cuore? Lo sai che certe volte resta spento ore?

Lo sai che certe volte mi fa un male cane? Lo sai che non mi resta niente e indipendentemente dalle scelte mi esci dalla mente?

Anime lontane nello stesso letto,mani che non si trovano. Nessun contatto.

Mare di pensieri,solo fino a ieri c'eri. Oggi non ti trovo neanche se ci provo,anche se lo spero.

E se ci si arrende,chi dei due prende,quando la storia finisce ci rimette. Chi da,si sa,si salva,resta a galla,si basta. L'altro rimane da solo e si guasta.

Lo sai che io non so più niente e mentre scende questa notte,come tante, sei da un'altra parte? Chi l'avrebbe detto mai che accadesse a noi. Hey tutto ti darei tranne che il dolore.

Ma non c'è più l'ardore! Tiepido è il calore. Io respiro col cuore ma non batte amore.

Ora che le lacrime hanno spento il fuoco mi ricordo poco,mi ricordo il vuoto,e so che non si colma. So che non si torna,per questo resto calmo con il cuore all'ombra.

Mi manchi sulla faccia,nella pancia,tra le braccia,ma non basta. Tu non c'eri dentro la tempesta,ne ho fatti di chilometri chiamandoti ma non possiedi il cuore e le parole per rispondermi. Inutile soffiare sulla cenere,io sono più forte tornerò su Marte.

Adesso devi andartene.

Tu tornerai su Venere,io tornerò su Marte.