giovedì 11 dicembre 2008

Non mi domandare!



















Lasciami provare,sono sempre stato qui ed ora è qui che provo.

Non mi domandare,voglio solo non pensare. Ora voglio stare solo.

So che stai piangendo,so che non mi senti.

Non dimentico, so che ti fa male quello che non è più.

So che non c'è modo, so che non c'è tempo.

Sai che queste lacrime le senti solo tu?

So che tu vivi nel fango vicino alla giostra.

Balli per farci del farci del male,la vita normale è un passo più in qua.

So che tu spingi la giostra di notte e col vento,prendi la gente nel sonno... La giostra dei folli nell'oscurità!

Che ne sai di me,delle mie manie che ne sai?

Delle mie paure che non vanno via che ne sai?

Delle mie preghiere,delle mie bugie che ne sai?

Delle mie incertezze e delle mie euforie che ne sai?

Quello che sai di me è un monologo dei tuoi perché.

Ma se te ne vai porta via tutti cocci e conservali per chi ti amerà dopo me.

Dalli in cambio per quell'uomo che non hai.

Qui,non si può uscire da questo posto.

Qui,le perle si allontanano senza padrone e domani è un sicuro silenzio. E tu... non mi importa più!

Innaturale,sto aspettando e non cerco possibilità.

Il soffitto sta affondando nella camera accogliente per l'eternità.

Tu.. non mi importa più che fai!

È così bello averti qui,è così bello vederti singhiozzare...

e ho visto quanto ti abbellisce un sorriso e gli occhi brillano di più

e ho visto un riflesso azzurro che cade sui tuoi piedi nudi e belli

e son sovrano,e sono verme e padrone.

Dio! È così bello vederti singhiozzare!

domenica 7 dicembre 2008

Evitare di darsi al piacere con chi confonde...


Come il reggente discendente di Salvemini,dovrei vegliare ma dormo come gli apostoli al Getsemani. Scuotimi,perchè tra uomini di fede vorrei collocazione,altro che stare tra i porci come legione. Buttarmi a mare privo di nuoto,devoto a chi ci cammina su. Piuttosto che a Belzebù. Chino sul banco stanco di questi professori,il mio maestro sta coi publicani. Coi peccatori.Signori ci siamo,qui abbiamo la promessa fatta ad Abramo,è giunta al tempo che viviamo. Inaridita mano,guarisce anche di sabato. I miei occhi vedano come i ciechi a Jerico.

Moltiplico preghiere come pani e pesci,una miriade. Vivo nella tempesta tipo Tiberiade,Erodiade.

Mittenti nell'errore,nonostante i profeti decapitati per amore.Voglio stare tra gli uomini di molta fede,tra chi vede,tra chi ci crede.Voglio molta fede io,non come un fariseo,magari come un centurione a Cafarnao. Mi ciberò di briciole come un cane ansimante,coerente,come un credente praticante. Non come le tante menti della faida,guai a te Corazin...alibi nascosti negli abiti,perfidi,fino a ruoli di figliuoli per niente prodighi.Ma c'è chi si allontana e viene a bere vino a Cana,e il seme è caduto sulla terra buona.Vuole impiegare i suoi talenti perché il padrone arriva quando meno ti aspetti certi momenti.Senti,da pagano che sono,resto all'erta. In attesa che San Paolo mi converta aprendomi la porta stretta. Quella delle delle vite misere. Do a Cesare quel che è di Cesare ma...voglio me tra chi è di fede,non tra chi si crede di fede ma lede la lode. Zero fedi per mode.Quando il verbo s'ode... è il cuore che infonde la fede che fende le onde.Evitare di darsi al piacere con chi confonde.Fede diffonde,quiete che in fondo miete grano. Zero zizzania dove passa la sua mano... strano che prima ero lontano. Com'è che un tempo odiavo ciò che adesso amo? Se non è questo un richiamo sarà un ricamo sull'anima fino ad annacquare con una lacrima la fisica dimora per ora,perchè la merito. Più in la si vedrà dove dimorerà il mio spirito.Al seguito di un molto proverbiale: meglio fare del bene che non fare niente di male!


giovedì 30 ottobre 2008

Il viandante

Questa è la storia di un viandante,potrebbe essere la storia di tutti i viandanti,di tutti noi,di me.


Il viandante camminava da molto tempo in mezzo alle campagne,camminava su strade sterrate evitando pozzanghere,camminava su strade sterrate in mezzo ai campi. Aveva sete da un po' di tempo;di lontano vide la figura di un uomo vicino ad una casa e pensò che avrebbe potuto dissetarsi. Non accelerò il passo,ne lo rallentò. Si limitò a vedere come questo si facesse sempre più chiaro,distinto.

Anche l'uomo vicino alla casa vide il viandante di lontano e fu contento,viveva solo in quella casa e avrebbe avuto molto piacere nel poter parlare con qualcuno.

Mano a mano che il viandante si avvicinava l'uomo iniziò a pensare che forse quel viandante era in cammino per qualcosa di importante,che avrebbe avuto tante cose migliori da fare invece che fermarsi a parlare con lui,forse avrebbe perduto qualche importante occasione si fosse fermato. Il viandante era ormai vicino,tanto che riusciva quasi a distinguere il viso. L'uomo decise di rientrare in casa per non farlo tardare.

Il viandante,un poco deluso,continuò a camminare;e passando davanti alla casa vide quell'uomo che lo osservava dietro i vetri di una finestra e continuò il suo cammino.

Camminò tutto il giorno,vide bei panorami e molti graziosi animali,ma la sua sete aumentava sempre di più. Si sentiva solo,tanto solo da vedersi piccolo.

Era ormai l'imbrunire quando vide,dietro una curva,una bella casa con molti fiori nel giardino e tutte le luci accese. Su di un balcone un uomo guardava nella sua direzione.

Quest'uomo che viveva solo da anni si sentì subito seccato dalla presenza dell'intruso,lui che stava così bene da solo,che aveva le sue cose da fare e che mai aveva sentito la nostalgia della città avrebbe in quel caso dovuto rispondere al saluto del viandante,e se questi volesse parlare anche intrattenere una conversazione. Lui che aveva così tante cose da fare.

Quell'uomo aveva un piccolo segreto;anni prima si era accorto,camminando in una notte buia,che qualcuno lo seguiva. Quando lui si fermava anche l'altro si fermava. Quando ripartiva anche l'altro non tardava a ripartire. In principio ne fu spaventato,ma vedendo che non succedeva niente di brutto e che non riusciva mai a vederlo decise che sarebbe stato stupido dannarsi. Passò qualche tempo e iniziò a riconoscerlo come un amico fidato,e poco tempo dopo decise di trasferirsi in questa casa isolata per poter rimanere con il suo fedele amico.

Fu proprio in questa casa che per la prima volta si mostrò a lui. L'uomo del balcone gli disse: è ormai molto che ti sento vicino,ma ancora non conosco il tuo nome... E l'altro rispose: sono la morte,ti seguo da tutta la vita. Ma non per farti del male,ti seguo perché quando sarai troppo vecchio o stanco o malato sarò li,pronto a non farti cadere. Ti prenderò in braccio e ti porterò nel posto che ti stai preparando con la vita che conduci. Intanto guardo quello che fai e se ti avvicini troppo faccio in modo di spingerti via. È così per tutti gli uomini e le donne che camminano su questa terra.

Da quel giorno l'uomo non si sentì più solo,gli piaceva sapere che ovunque lui fosse c'era anche questo suo nuovo e fedele amico. Anche se non lo vide più.

Vide però la faccia sofferente del viandante.

Prima che rientrasse nella sua casa,il viandante lo salutò con il braccio alzato. Aveva davvero molta sete ed era esausto,ma vide rientrare l'uomo dal balcone a un segreto più in la.

Pensò che questa volta avrebbe bussato alla porta per chiedere da bere,non gliene importava nulla di disturbare,aveva sete!

Appena superò la siepe della casa vide quell'uomo nel giardino fiorito,e chiese se poteva avere dell'acqua.

Fu fatto accomodare e fu dissetato in quel bel giardino,e parlarono dei fiori e delle belle piante che c'erano nell'orto dietro la casa.

Ormai si era fatto buio e l'uomo della casa chiese al viandante di fermarsi per la notte,aveva tanto posto in quella casa... E così fu.

Durante la cena l'uomo parlo della sua esperienza e del suo amico fedele,che mai lo abbandona e che sarà sempre pronto a prenderlo tra le braccia quando sarà troppo stanco o vecchio o malato,e di come sia bello non sentirsi mai soli.

Il mattino seguente il viandante si rimise in cammino dopo aver ringraziato e salutato quell'uomo.

Anche lui,dopo pochi passi si accorse di essere seguito. Seppe subito da chi.

Da quel giorno il viandante non si sentì mai più solo,felice anche lui di avere un amico così fedele.

domenica 5 ottobre 2008

Schivata!


Parla piano,stringimi la mano sto per volare via lontano. Tienimi vicino.

Mentre dormi come un angelo al mio fianco io potrei guardarti ore e ore senza che mi stanco.

Sotto palpebre insonni quando non dormi,oltre certe storie sai che vai ma non sai se torni. Com'è che tu sei qui e non ti sento,com'è che in questa stanza tira vento e io non mi addormento?

Solo proiezioni a grossi pixel nel mio monitor,niente è come al solito. In bocca un gusto amaro come arsenico.

Lo sai che certe volte mi si spegne il cuore? Lo sai che certe volte resta spento ore?

Lo sai che certe volte mi fa un male cane? Lo sai che non mi resta niente e indipendentemente dalle scelte mi esci dalla mente?

Anime lontane nello stesso letto,mani che non si trovano. Nessun contatto.

Mare di pensieri,solo fino a ieri c'eri. Oggi non ti trovo neanche se ci provo,anche se lo spero.

E se ci si arrende,chi dei due prende,quando la storia finisce ci rimette. Chi da,si sa,si salva,resta a galla,si basta. L'altro rimane da solo e si guasta.

Lo sai che io non so più niente e mentre scende questa notte,come tante, sei da un'altra parte? Chi l'avrebbe detto mai che accadesse a noi. Hey tutto ti darei tranne che il dolore.

Ma non c'è più l'ardore! Tiepido è il calore. Io respiro col cuore ma non batte amore.

Ora che le lacrime hanno spento il fuoco mi ricordo poco,mi ricordo il vuoto,e so che non si colma. So che non si torna,per questo resto calmo con il cuore all'ombra.

Mi manchi sulla faccia,nella pancia,tra le braccia,ma non basta. Tu non c'eri dentro la tempesta,ne ho fatti di chilometri chiamandoti ma non possiedi il cuore e le parole per rispondermi. Inutile soffiare sulla cenere,io sono più forte tornerò su Marte.

Adesso devi andartene.

Tu tornerai su Venere,io tornerò su Marte.

martedì 19 agosto 2008

Anima Nera


















Anima che indossa gli individui come guanti in lattice,aderendo come mastice,aspirando di esser il vertice di un vortice che a sua volta aspira ad esser perno di una forbice letale quando gira.

Anima che ha mira per gli altri e ammirazione per se;anima senza un perché da cui dipendere,con cui combattere,per cui soccombere,la cui sola scusa possibile è che nero su nero non sia leggibile.

Incorreggibile detta regole ai discepoli e si elegge a giudice storpiando il codice:tutto troppo semplice da essere banale,ma l’anima continua a prosperare,continua a lievitare,aumentando nel suo crescendo nero,pur di restare uno imposta tutti gli altri a zero.

Anima di un cero nero pece che brucia senza luce,gridando senza voce,cercando la sua pace.

Anima,nero sprofondo,libero spettro immondo e muto.

Sogno perduto,breve ricordo mai vissuto.

Anima,mare contrario,stretto sudario m’incatena.

Eco e sirena,remota e sconosciuta cantilena.

Anima bruta,non mastica quando inghiotte ma solo quando sputa,anima nera fiuta e scruta,ti valuta ed annota biforcuta,aureola cornuta,t’invita a una bevuta di cicuta.

Anima nera lucida ed astuta ci sa fare,capito cosa prendere decide cosa dare ,sa aspettare- è del mestiere – se incomincia poi sfinisce quando è tardi per scappare.

Anima senza rimorsi,sa prendere e lasciare perdere,facendo credere di rinunciare anche per te,poi mette un fiocco sugli scarti che intende rifilarti e magnanima regala vuoti a rendere. Nata per dividere,pratica di recite – a diriger le tragedie degli equivoci è imbattibile – quando lei ti lascia poi ti riprende,ti sfrutta e ti confonde,lei che prima butta il sasso e poi te lo nasconde.

Anima,pena immortale,fiato animale,smarrimento preda del vento,fumo o sospiro che lascia il fuoco spento.

Anima a serramanico che agisce in automatico e quando scatta è il panico:taglia tutto ciò che capita,affondando dritta al cuore senza dar dolore,senza far morire.

Senza anestesia e senza alcun presidio sterile ti esegue un’autopsia senza manco farti accorgere,senza emorragia fino a quando non si sfila via e come una marea lascia a riva il tuo cadavere.

Polvere su polvere tu resterai se non farai la cernita al più presto tra i tuoi resti e tutto il resto,perché l’anima vuol questo ad ogni costo:lasciarti in quel posto,tornarci e ritrovarti decomposto.

Stormo di granelli prendi il volo,migra via da solo,lascia che sia il vento il tuo ultimo respiro – purché sia davvero libero – che per sopravvivere in quell’attimo ne basta appena un alito!

Anima...fuoco di paglia,fradicia spoglia in controluce.

Sfila veloce,senza riposo e senza voce.

Anima portami via,cara e incostante compagnia,pietosa bugia,liquida ed evanescente scia.

Anima,mio nascondiglio,fragile appiglio,abbaglio...

lunedì 18 agosto 2008

piovono angeli










Piovono angeli,le ali gli si spezzano,hanno smesso di cercare e si disprezzano.

Cadono e non puoi fermarli,non sentono se parli. Si sono trasformati in dei bastardi.

La vita gli ha mangiato l'anima.

Tu li chiami ma li senti scivolare via come una lacrima,mentre batto le mie ali il cuore sanguina; e quello che poteva esserci non ci sarà. Resta una ferita che non si rimargina.

Non sarà possibile far finta che non sia esistito,chi ha tradito porterà le stigmate di quel castigo. Tanto più che tutte le promesse che non sono state mantenute peseranno ai piedi di chi le ha tradite!

Facce mute scoppiano come petardi,scappano come codardi,godono se tu li guardi mentre soffrono. Vorrebbero fermarsi ma non possono.

Giorno dopo giorno assisto al macabro spettacolo,cosciente che non c'è miracolo che possa compiersi, e che le ali andranno avanti a rompersi nei secoli dei secoli. Giuda farà sempre parte dei discepoli,i forti mangeranno i deboli e via di seguito,ma a tempo debito,se sei da solo,è tuo dovere continuare il volo.

E adesso cadono ma è troppo comodo tirarsi indietro,è nel concreto che si dimostra quanto costa farsi mettere al tappeto per poi rialzarsi e ritrovarsi nudi senza più un segreto. Le umiliazioni sbranano l'orgoglio,ma io quello che voglio me lo piglio perché troppo fango è sulla traiettoria,vuoti d'aria. Qui la storia non è esattamente ciò che aspettavamo e adesso giri verso il basso e io non posso darti più una mano. Può darsi che dall'altra parte poi ci rivediamo.

Sono angeli,se ne sono andati a male e adesso cadono...

Ora che è buio sulle ali,la notte. Sono angeli che cadono nel vuoto.

Si sono dimenticati dei talenti,serpenti senza più veleno. Perdenti che hanno fatto il pieno,che pensano a se stessi,solo eccessi,in uno stato cronico di catalessi.

Troppi per un solo cielo,troppi per sembrare vero! Troppi per sfidare il mistero di un cielo blu cobalto,ci vuole più che un salto per non mangiare asfalto!

Una pioggia sterile,proprio quando speri che l'acqua porti insieme a se linfa per ricrescere.

E adesso è troppo tardi e non ho più le armi,non rimane altro che contarli... 

martedì 5 agosto 2008

Io non so come fai


















Sotto i colpi bassi di un aperitivo passa un altro assente ignaro,propongo un brindisi... alla sincerità dei vostri sorrisi,amici meravigliosi! ! !

So che chi si espone è bersaglio,la mira si prende meglio e ti godi il dettaglio. Ma io non accetto critiche da chi fa peggio di me. Acide! Frigide!

Se ogni mio gesto è un pretesto per chiacchierare,sappiate che non esco perché ho di meglio da fare. Quindi... tenetevi stretti i bicchieri e i vostri giudizi severi,state diventando vecchi miei cari!

Già siamo quattro gatti e in più tutti si scopano tutti,avete più corna che dubbi. Pensate a grattarvi la rogna,io penso a raccogliere i frutti.

Se le mie sfighe alleviano il tuo fallimento,sappi che è solo un momento;tutto ritorna com'era. Ho segreti enormi di cui vado fiero,non li saprete mai,li custodisce Cora!

Io non so come fai,di che parli se non sai. Mentre tu pensi a me,sempre nei pensieri tuoi,sappi che dentro ai miei tu non ti ci ritrovi mai... 

martedì 22 luglio 2008

La mia piccola stella



Mia piccola stella,stringimi a te. Mentre le ombre si allungano cosa resta di me?

Tutto il cielo è in tempesta,ma non qui accanto a te;in questo solco di pietra che hai scavato per me!

Tra le tue braccia non tremo più,ogni dubbio si scioglie e va via. Stringimi ancora piccola stella mia.

Mentre guardo la notte ripiegarsi su se stessa,io mi sento ubriaco di tutto questo e di te.

Stringimi ancora piccola stella mia!

Lasciami qui,lasciami stare,lasciami così.

Non dire una parola che non sia amore.

Non dire una parola che non sia d'amore!

Mentimi











Sei le sbarre al mio silenzio,sei il nemico andato via mille volte. L'unica poesia! Sei la cella e il prigioniero,l'illusione che cadrà. Mille volte...è l'unica realtà!

Tu sei l'alito che guida le mie dita su di te,sei il respiro dentro ai miei perché.

Sei l'inverno in fondo al cuore,sei l'estate che non c'è. Tu sei la via che passa dentro me...

Sei la prossima parola,sei la voce calma che da la forza a tutti i miei perché.

Dimmi che il dolore non farà più male,dimmi che la pioggia oggi non cadrà.

Dimmi che qualcuno fermerà la guerra,che il conto da pagare non arriverà!

Mentimi,voglio un'altra bugia. Voglio che sembri vera,qualunque sia...

Voglio un lieto fine,qualunque sia!

Dimmi che lavoreremo un po' di meno,dimmi che staremo meglio di così.

Che non correremo dietro ad ogni treno,solo per trovarci ovunque ma non qui.

Mentimi. Dai,dimmi ancora che il mondo è bellissimo intorno a me,col verde degli alberi e le rose che crescono,disegna le nuvole come sai fare tu!