lunedì 30 gennaio 2012

I profumi sono armonie?

La rossa si rimprovera di controllare se sono arrivati messaggi dal fringuello la domenica mattina.
Io non mi rimprovero per questo,anzi è parecchio che non mi rimprovero più per nulla.
Quando ero piccolo aspettavo la neve con ansia,la aspetto ancora adesso.
Vivevo in montagna in quei giorni e quando al mattino la casa era calda e tutta luminosa sapevo che era arrivata.
Scendevo giù di corsa con nonno Ettore e ne raccoglievo una scodella ai margini del giardino,vicino al bosco. Dove l'aria sa di corteccia e muschio.
Annusavo la neve per sentirne l'odore. Cercavo di farlo scendere giù.
Nonno Ettore mi veniva dietro per il giardino,mi seguiva con lo sguardo,rideva,poi prendeva la scodella e io lo seguivo in casa.
Al caldo,nella cucina,alla colazione,all'odore del legno e a quello del latte,a quello del sapone che rimaneva sulla tovaglia e a quello del pane.
Agli odori della mia vita,della mia casa.
Adesso fumo e vorrei smettere,per sentire ancora quell'odore.
L'odore di buono.
La scorsa settimana mi è capitato di sentirlo di nuovo,ho annusato la pelle,la schiena e mi sono lasciato andare. Non sapeva ne di neve ne di casa mia,ma era un odore che ho fatto scendere giù.
Non sempre da grandi succede che si possano tenere le cose,non sempre succede che un odore voglia essere trattenuto. Allora meglio lasciarlo andare.
Perché tra odori,così come tra le persone,ci si sceglie.
Non mi rimprovero di averlo fatto scendere e di averlo fatto rimanere un po' dentro di me. Non mi rimprovero di aver sentito quella gioia. Ne di averla desiderata. Ne di averci creduto.
Ma trattenere un odore,o una persona,non fa di me una persona più completa o migliore.
Tra persone,così come tra odori,ci si deve scegliere in due.