martedì 4 agosto 2009

il testamento di Tito



Non avrai altro Dio all'infuori di me spesso mi ha fatto pensare.
Genti diverse,venute dall'Est,dicevano che in fondo era uguale;credevano a un altro diverso da te.
E non mi hanno fatto del male.
Non nominare il nome di Dio,non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco gridai la mia pena al Suo nome;ma forse era stanco,forse era troppo occupato e non ascoltò il mio dolore.
Ma forse era stanco,forse era troppo lontano.
Davvero lo nominai invano.

Onora il padre e onora la madre,e onora anche il loro bastone.
Bacia la mano che ruppe il tuo naso perché le chiedevi un boccone.
Quando a mio padre si fermò il cuore,non ho provato dolore.

Ricorda di santificare le feste,facile per noi ladroni,entrare nei templi che rigurgitano salmi di schiavi e dei loro padroni. Senza finire legati agli altari,sgozzati come animali.
Un altro dice: non devi rubare. Io forse l'ho rispettato.
Vuotando in silenzio le tasche già gonfie di quelli che avevan rubato,ma io senza legge rubai in nome mio,quegli altri nel nome di Dio.

Non commettere atti che non siano puri,cioè non disperdere il seme.
Feconda una donna ogni volta che l'ami,così sarai uomo di fede.
Poi la voglia svanisce e il figlio rimane,tanti ne uccide la fame.
Io forse ho confuso il piacere e l'amore,ma non ho creato dolore.

Il settimo dice non devi ammazzare,se del cielo vuoi essere degno.
Guardatela oggi questa legge di Dio tre volte inchiodata nel legno.
Guardate la fine di quel nazareno,e un ladro non muore di meno.

Non dire falsa testimonianza e aiutali a uccidere un uomo,lo sanno a memoria il diritto divino e scordano sempre il perdono.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore e non ne provo dolore.

Non desiderare la roba degli altri,non desiderarne la sposa.
Ditelo a quelli,chiedetelo ai pochi che hanno una donna e qualcosa.
Nei letti degli altri già caldi d'amore non ho provato dolore;l'invidia di ieri non è già finita.
Stasera vi invidio la vita.

Ma adesso che viene la sera ed il buio mi toglie il dolore dagli occhi.
E scivola il sole,al di la delle dune,a violentare altre notti.
E nel vedere quest'uomo che muore,Madre,io provo dolore.
Nella pietà che non cede all'ardore,Madre,io ho imparato l'amore.

giovedì 22 gennaio 2009

Accendimi...

Sono lo specchio alla cui immagine vorresti assomigliare,il vaso di Pandora che vorresti scoperchiare per entrarci dentro e restarvici rinchiuso. Lontano da quel mondo in cui ti senti intruso ed invisibile. Dentro a un automobile fermo in un ingorgo ad uno svincolo,il tuo sguardo immobile appoggiato sopra il finestrino con calore oscilla,ed un perfetto estraneo che manco t'assomiglia ti osserva,occhi vuoti come fuochi spenti e la faccia di chi proprio niente da dirti o da darti ti sfiora facendoti paura. Ma è solo la tua immagine nel tuo retrovisore.

Pigiami il grilletto per favore,ti proporrò un affare irrinunciabile:un biglietto di sola andata dalla tua coscienza. Non ti sembra irresistibile,pensa... anzi lascia fare a me che me la cavo meglio,i cervelli li maneggio come voglio. È il mio ramo.

Io li squaglio e li modello coi miei pollici e loro alzano gli indici e poi ricominciamo.

E già lo sai che con la pulsantiera in mano anche stasera avrai il potere di disporre tutti i cari a forma di famiglia vera;ti metterò a tacere l'alveare che c'è in testa. E se sarai sincero e non farai più resistenza saprò ricompensarti,quindi adesso siediti ed ascolta attentamente quel che voglio dirti. Non sono mica ordini,son solo dei consigli...ed ora guarda un po' chi vive meglio.

Ti dico quel che vuoi,ti mostro come sei... accendimi la bocca e vedrai il mondo nella scatola,e vivere una favola potrai se resterai a casa senza uscire mai!

Sentito? Non ho finito.

Sono pratica indolore ed il mio smercio è consentito,la dose media è libera come la mia voce,che è fatta di colori ed è per questo che ti piace!

Io ti parlo agli occhi e tu rispondi spalancandoli,come fa un bambino quando tocca una girandola che gira di continuo. Ventiquattrore al giorno tutto l'anno.

E non ti prendo in giro,sono gli altri che lo fanno. Sondo i tuoi pensieri più nascosti,rovisto tra i tuoi gusti a caccia di emozioni da sottrarti e riproporti in massicce razioni di finzione interpretata da doppioni ossigenati con la faccia di cartone.

Sipario,piazzisti ad ogni orario,maitresse ingioiellate con le protesi mammarie,gobbi,nati stanchi,subrettine coscia lunga pronte all'uso,opinionisti bianchi rossi neri e verdi in tutte le nouache che fan pendant con la poltrona in voga,quattordicenni qua e la come lattuga,case in cui c'è sempre festa,piazze in cartapesta,l'ospite che alza più gli ascolti resta,minigonne e madonne emostatiche e non a profusione,e in un apoteosi il cupolone,combinazione! Ti do pure un posto fisso alle partite di pallone.

Reclame.

Il sangue? È la mia specialità! Te ne faccio veder fiumi,facevo il Colosseo un paio di millenni fa... intero o a pezzi,incluse le frattaglie spaccio storie di ogni sorta,complete di dettagli e figli morti. Contorti psicodrammi esistenziali e passioni turbolente;torbide ossessioni con amanti,parenti... 'iss,esso e 'o malamente. Tutti insieme a vendicarsi,ma appassionatamente.

Mostro i visceri e miscelo cronaca e spettacolo,impasto e servo caldo. È pronto a tavola...!

Come uno stormo di avvoltoi sulla carogna il mio pubblico s'affolla e proprio come ai tempi di Caligola mi basta dare all'occhio la sua parte,per darti l'illusione che tutto vada bene. Anzi benone,se non meglio. Ti voglio bene proprio come a un figlio.

Componi questo numero e ti riempio il portafogli,se ti senti solo chiamami,se vuoi confessati. Ti ascolterò ad orecchie tese per meglio comprenderti ed assolverti,invitandoti nel mio salotto buono ed incantandoti. Quasi come un disco con lo stesso suono.

Dai,regalami quel cruccio che ti porti chiuso in petto tutto il giorno. La notte,a letto,con il buio intorno aspetti l'occasione adatta a far sentire la tua voce nel tuo quotidiano inferno.

Quello che mi piace è che mi ascolti,pure se ti parlo con la faccia di chi ti somiglia e non è certo bella,ma è sincera. Le storie sono paccottiglia rosa gialla e nera. Un po' Cronaca Vera un poco Gente. Io non ti dico niente... però te lo ripeto lentamente.

Con tono dissuadente ti arravoglio in un imbroglio e non ne scappi più e cedi la tua identità alla tv.

Seguimi,fermati,girati, adesso togliti la benda e osservami. Fa attenzione,perché ora sei target davanti al mio plotone,e l'hai voluto quel tuo posto in prima fila,coglione!



martedì 13 gennaio 2009

hurting time


















To everything there is a purpose...

to every blade of grass

and every leaf on every tree

every livin' thing will surely

come to pass

and what will be will be...

that's when the hurting time begins

and all the things you never said

or didn't have to strength to say

and everything you ever did

that time won't ever wash away

fears the you've been livin' with

have gone and left their trace

runnin' down your face

when the hurting time begins...

so tell me what the day brings

has it lost it's thirll?

Are you still searching

hoping for that

space to fill...

everything you turn to

is like a mirror on the shelf

and the only one you're blaming

is yourself

a million little deaths you've died

the time that you've been crucified

the more you've loved and lost and tried

and stil could not be satisfied

when will you be satisfied?

Not till the hurtin' time begins